Il destino ci ha fatti incontrare!

Rimase stregato alla vista di Kodo in quel frangente, doveva ammettere essere assai affascinante.
...No. No. No. Da dove uscivano tali pensieri? E poi comunque non era quello il punto della questione, v'era qualcosa di molto più importante su cui concentrarsi che si distaccava dall'imbambolarsi a fissare il vicino di casa. Non ho interesse a svegliarti in modo soft esclamò portandosi tuttavia una mano sulla testa, il viso contratto per qualche istante dal dolore a causa del mal di testa, forse alzare la voce e muoversi troppo non era una buona idea. Doveva fare le cose con calma, peccato che era talmente agitato che nemmeno voleva farlo.
Si può sapere cosa sta succedendo? Chiese a quel punto puntando gli occhi su quelli dell'altro, in attesa delle risposte che tanto bramava. In fin dei conti, data la situazione, era naturale pensare al peggio.. possibile che fossero andati a letto insieme? Al solo pensiero arrossì per i fatti suoi, non poteva essere vero. Insomma, non avrebbe mai fatto una cosa simile, non era nella sua indole. A meno che.. Kodo non l'avesse fatto ubriacare e si fosse approfittato di lui, cosa non del tutto da scartare.. di sicuro la sera precedente aveva bevuto troppo, ne aveva le prov.. e persino piuttosto dolorose se doveva essere sincero, non ne poteva più di quel dannato mal di testa! Parla!! Intimò successivamente riportando lo sguardo su di lui, sebbene si soffermò solo sul viso altrimenti si sarebbe sicuramente distratto!

Fu questione di pochi istanti: si ritrovò steso sul letto a osservare Kodo che lo sovrastava bloccandolo sul materasso. Ma ciò che lo sorprese furono le sue parole: rimase shoccato. Avevano davvero fatto.. quello? Sul serio?? Il suo viso divenne quasi rosso come i suoi occhi, cosa che accadeva davvero di rado. In teoria sarebbe anche dovuto rimanere fermo ed evitare movimenti improvvisi per via del mal di testa, ma era chiedere decisamente troppo.
COSA?? Si ritrovò persino ad alzare la voce, cosa che non faceva praticamente mai.
Un brivido gli percorse il corpo a causa della carezza improvvisa, talmente tanto che lo fece irrigidire.. non era nulla di piacevole quello che provava. Fissò Kodo, era indubbiamente affascinante ma ora come ora desiderava solo prendere a pugni quel suo bel faccino, non lo faceva perché razionalmente parlando gli avrebbe creato non pochi problemi sul lavoro e non gli andava di metterlo nei guai, anche se se lo meritava. E' impossibile!!! Continuò convinto. Non ci credeva, non voleva crederci.. insomma, se Kodo si era approfittato di lui era davvero un bastardo e pensare che sino al giorno prima aveva pensato potesse essere una brava persona, la sua gentilezza aveva annebbiato il suo giudizio a quanto pareva.
Levati!! Intimò infine cercando di spostarlo, peccato che un altro colpo alla testa lo bloccò, costringendolo a portarsi una mano su di essa, ah-ha.. ecco perché odiava ubriacarsi, poi il giorno seguente era peggio di uno straccio nonostante evitasse sempre di superare troppo i suoi limiti.

Ehi calmati che se no il mal di testa peggiora. Le parole di Kodo lo infastidirono più di quanto desse a vedere. Doveva calmarsi? Chissà di chi era la colpa se era tanto agitato. Insomma.. come si era permesso di fare quello che voleva approfittando del fatto che fosse ubriaco? Non era accettabile un atteggiamento simile, si era persino pentito di averlo fatto entrare il giorno precedente e avergli permesso di aiutarlo a sistemare le sue cose dopo il trasloco.
E' colpa tua!! Tempo di dire tali parole che Kodo se ne uscì con la verità. Ayato spalancò ulteriormente gli occhi: frainteso? Non se ne era approfittato? Eppure fino a prima aveva affermato il contrario, o perlomeno era quanto si poteva intuire dalle parole che aveva espresso. Ora era seriamente confuso, sensazione che si notava fin troppo nitidamente sul suo viso di solito pressoché impassibile. Non ci stava più capendo niente, davvero.. ma tutto fu più chiaro quando aggiunse che era stato proprio lo stesso Ayato a chiedergli di dormire insieme. Rimase immobile, sconvolto, per qualche istante e infine si portò una mano sul viso, imbarazzato per aver capito male. Poteva sembrare impossibile da credersi, ma lui non dubitava di aver fatto una cosa simile.. sapeva di essere vergognoso quando si ubriacava, di solito evitava di alzare troppo il gomito ma il giorno precedente non ci aveva pensato, era stato un suo errore.
Scusa.. biascicò con un sospiro aaaah dovevo evitare di bere così tanto aggiunse con un sospiro maledicendo sé stesso per la scenata che aveva fatto.

Mi hai.. lavato i denti? Si immaginò inevitabilmente la scena e questo fu abbastanza per farlo sprofondare nella vergogna, come aveva potuto fare una cosa simile? Ah.. la prossima volta avrebbe fatto più attenzione, anzi.. no! Avrebbe evitato a propri di toccare un altro alcolico di lì in avanti. Sospirando, tenendo ancora la mano sulla faccia a causa dell'imbarazzo, ascoltò le parole dell'altro nascondendo il rossore che si accentuò un pochino nell'udire quel che usciva dalla bocca di Kodo.
Ma che dici..?! insomma! Lo riprese con ben poco entusiasmo e voglia. Non gli interessava ciò che aveva fatto, temeva l'idea di aver potuto combinare qualcosa di strano perché si scostava dal suo essere così serio e composto, come aveva fatto a farsi vedere in quelle condizioni da Kodo? Voleva davvero scavare una buca, seppellirsi e rimanere là.. peccato che non poteva farlo.
Fece un respiro profondo decidendosi finalmente a spostare l'arto ma non si mosse, rimase sdraiato sul letto perché la testa gli faceva fin troppo male per decidere di alzarsi, di muoversi o fare qualunque cosa.. anche se il lavoro lo aspettava e non poteva certo stare sotto le coperte a crogiolarsi tutto il giorno. Va bene commentò decisamente più mansueto di prima, che fosse per la vergogna o i postumi della sbornia non era ben chiaro, tuttavia rimase tranquillo per tutto il tempo fino a quando l'altro tornò in camera. Si mise seduto e osservò il piatto non aspettandosi gli portasse persino qualcosa da mangiare. Grazie biascicò iniziando a mangiare la brioches e finirla prima di prendere la pastiglia e mandarla giù con un po' d'acqua.

Se si tratta di offrire una pizza.. posso farlo quando vuoi acconsentì. Non gli piacevano i ricatti di nessun genere ma tutto sommato non aveva nemmeno ragione di lamentarsi di quello appena espresso, dopotutto non gli costava nulla offrirgli da mangiare se la cosa non diventava un'abitudine.
Sperando che l'aspirina facesse effetto in fretta, posò lo sguardo su Kodo, lo osservò per qualche istante in silenzio prima di passarsi una mano tra i capelli mi puoi fare un favore? Non aveva nessuna voglia di alzarsi, non nelle condizioni in cui era al momento. In salotto dovrebbe esserci il mio cellulare, me lo puoi portare? Era ben deciso a chiamare il suo manager e fargli sapere che.. non si sarebbe presentato al lavoro, se anche si fosse sentito meglio di certo non sarebbe stato nelle condizioni per seguire le riprese, tanto valeva stare a casa e recuperare quando era in forma, senza far perdere tempo prezioso agli altri. Certo, era infastidito all'idea di chiedere aiuto a Kodo, ma d'altro canto cosa poteva fare? Non se la sentiva affatto di alzarsi, avrebbe sprecato troppe energie ora fin troppo preziose.
Tra l'altro lo aspettava una dura impresa: non era un amante dei medicinali, ne aveva alcuni in caso di emergenza ma se poteva farne a meno lo faceva volentieri, peccato che.. non era quello il caso, necessitava di quella pastiglia. Fattosi coraggio, comunque, prese l'aspirina la fissò per qualche istante e poi la buttò giù con un po' d'acqua seppur fosse evidente il suo disgusto, solo quando ebbe terminato si lasciò cadere di nuovo sul materasso sospirando pesantemente.

Come immaginava la pastiglia faceva schifo e.. no, non voleva davvero doverne prendere un'altra in futuro. Con un sospiro si portò un braccio sopra la fronte osservando il soffitto fino a quando Kodo tornò nella sua stanza, solo a quel punto volse gli occhi nella sua direzione.
Ti ringrazio biascicò di nuovo allungando pigramente la mano per afferrare l'oggetto e attirarlo a sé. Già intento a cercare il numero del suo manager, udì le parole dell'uomo con cui aveva dormito quella notte.. cavolo se suonava male quella frase! Vai, vai! So badare a me stesso!! Rispose con sicurezza quello che fino a pochi attimi prima non aveva nemmeno la forza di alzarsi e prendersi da solo il cellulare.
Ma d'altronde il lavoro era importante e non voleva essere un peso per Kodo, già che si era preso la briga di aiutarlo così tanto il giorno precedente. E comunque penso dormirò ancora, perciò non c'è davvero alcun problema continuò con sicurezza guardando il vicino negli occhi.
A dirla tutta mai avrebbe creduto di ritrovarsi a parlare in quel modo a quel tipo, alla festa gli aveva fatto una così brutta impressione che ancora adesso gli veniva difficoltoso accettare l'idea di essere il suo vicino, ma conoscendolo un po' meglio aveva scoperto che forse non era poi così male come gli era parso all'inizio.